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Psicologia e criminologia

Un puzzle psicologico che solo un'analisi attenta può ricomporre

Guida per il caregiver. Buone prassi e provvidenze future

Il presente volume vuole essere una guida pratica, d’aiuto per tutti quei familiari che vivono con sofferenza il sostegno del proprio familiare e che troppo spesso si scontrano con le mille difficoltà burocratiche o l’impossibilità di un chiaro orientamento tra le opzioni possibili, legislative e non, attivabili. Al troppo poco che esiste pro disabilità, si aggiunge, ma in sottrazione, la mancanza di informazione e di comunicazione, la difficoltà nella fruibilità dei percorsi e, non come ultima riflessione, la solitudine nella gestione degli affetti. Di qui l’attenzione alla parte psicologica dei c.d. caregiver, soluzione di comodo per le istituzioni, ma certamente non di benessere dei soggetti interessati. Questa guida, alla luce della nuova legge delega per il sostegno agli anziani, appare quanto mai necessaria per i familiari che hanno in carico i loro congiunti fragili.

Come cambia il Diritto di Famiglia dopo la Riforma Cartabia

La Riforma Cartabia ha inciso in modo profondo sul diritto di famiglia, avendo come obiettivo l’accelerazione dei tempi della giustizia. Il presente volume, aggiornato al D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (c.d. Riforma Cartabia), come successivamente modificato dalla Legge di Bilancio 2023 e dal Decreto Milleproroghe, ha la finalità di analizzare tutti i punti toccati dalla riforma, per offrire al professionista uno strumento pratico per orientarsi tra le novità introdotte dalle nuove disposizioni:
il Rito unico per le persone, i minorenni e le famiglie, il ruolo rafforzato del Curatore speciale, la necessità di riordino delle competenze e l’organizzazione del nuovo Tribunale, i nuovi procedimenti in tema di responsabilità genitoriale, tutti interventi che hanno “ridisegnato” il processo delle relazioni familiari.
Il volume è corredato da Schemi sulle principali novità e Tavole di raffronto della normativa ante e post riforma.

La sanità negata. Processi di inclusione in carcere e digitalizzazione.

La tutela del diritto alla salute delle persone detenute trova il suo fondamento nell’articolo 32 della Costituzione, la cui previsione è ulteriormente rafforzata dall’articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu), nella parte in cui si stabilisce il divieto di “trattamento inumano e degradante”. È indiscutibile, tuttavia, che si verifichino frequentemente delle compressioni di tale diritto, non solo legate alle difficoltà di accesso alle cure, ma anche all’attuale situazione di sovraffollamento carcerario, che incide negativamente sulla dignità stessa della persona. Ne sono prova il crescente numero di suicidi, l’aumento di episodi di autolesionismo e di violenza, la diffusione di forme di depressione tra coloro che sono privati della libertà personale. Gli Autori esaminano la mancata applicazione nelle carceri della Legge 38 del 15 marzo 2010, evidenziandone unitamente ai processi di digitalizzazione e nuovi.

InContro l’ adulto maltrattante – Percorsi conoscitivi e prospettive di cambiamento

Il volume nasce da un’esigenza importante, quella di spostare l’attenzione dalla violenza come problema delle donne alla violenza come questione maschile, prendendo in considerazione quindi il soggetto che esercita la violenza stessa.
Le Raccomandazioni del Consiglio D’Europa (2002) 5, invitano gli Stati membri a pianificare interventi rivolti a uomini che agiscono violenza nelle relazioni affettive, intesi come misura aggiuntiva alla sentenza di condanna, volta a prevenire futura violenza. L’Italia, in questo percorso virtuoso, sconta un ritardo scientifico, culturale e legislativo nelle azioni di intervento psicologico e riabilitativo ad indirizzo dell’uomo abusante.
Da tale consapevolezza è derivata la volontà degli Autori di scrivere un testo il più possibile sintetico e “pratico”, di facile.

Circular Football Therapy Project

Il Circular Football Therapy Project (CFTP) è un nuovo metodo che, utilizzando anche premesse ormai acquisite, si pone come obiettivo il miglioramento delle prestazioni dei singoli giocatori potenziando la coesione e la “forza” complessiva della squadra.
Il modello CFTP propone un’attività che va ad affiancarsi a quella dell’allenatore e dello psicologo, senza dipendere da queste due figure professionali ma soltanto dalla società sportiva.
Un lavoro di analisi, rendicontazione e consulenza in grado di fornire indicazioni preziose sulle criticità di adattamento o di rendimento, favorendo la “circolarità” delle informazioni e il rafforzamento del gruppo.

Come applicare la legge contro il dolore nel sistema penitenziario e non. La legge 38 del 15 marzo 2010

l testo, con tavole sinottiche e questionario applicativo tratta dell’attuazione della legge 38/2010 che detta regole precise sulla terapia necessaria per combattere il dolore. Il dolore è una malattia a tutti gli effetti, pertanto si è giunti a pensare che è assurdo soffrire inutilmente nel secondo decennio del Duemila, quando gli strumenti diagnostici e terapeutici disponibili consentono di controllare la sofferenza e di restituire ai pazienti la dignità della quale sono titolari in quanto persone. L’accesso alle terapie è il vero tema di cui ci si occupa, quando ci si riferisce alla tutela e alla cura efficace dei pazienti con dolore. La legge ha un merito che è quello di aver compiuto un riconoscimento, o meglio, una riaffermazione del diritto a non soffrire. In questo modo la normativa ha reso ineludibile un dialogo – fra cittadini, medici e pubblici decisori – che è cresciuto e si è arricchito fino a divenire un vero e proprio movimento culturale. Nel mondo delle carceri esiste una realtà dove il diritto alla salute e il controllo del dolore psico-fisico si rivela necessario e indispensabile. Questo testo illustra le procedure applicative della legge 38/2010 nel sistema penitenziario anche con il coinvolgimento delle altre strutture pubbliche (Asl).

Carceri, territorio senza dolore. La latitanza della legge 38/2010

Gli autori esaminano la mancata applicazione nelle carceri della legge 38 del 15 marzo 2010, che contiene “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” e, fuori dai luoghi comuni, dimostrano che la limitazione del diritto alla salute dei reclusi e la conseguente vanificazione della funzione rieducativa della pena non sono legate solo “alla difficile condizione strutturale delle carceri, bensì più gravi conseguenze derivano dal disumano trattamento dei detenuti, in attesa di giudizio e non, tali da provocare vere e proprie patologie”. Sottolineano, infine, come l’aspirazione ad un “carcere senza dolore” faccia parte “del volto umano e civile della pena”. Prefazione di Guido Fanelli.

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